Buonasera, ho ammirato le vostre splendide foto. Mi piacerebbe trovare qualche foto degli orti di S.Benedetto prima che sorgesse il quartiere. In particolare via Satta e via Tola dove la famiglia di mia nonna aveva una casa in campagna. Grazie 😊
Salve! al momento mi sto dedicando alla Collina di Bonaria e al suo quartiere, però, nel frattempo, potrei consigliarle di visitare l'archivio della Mediateca del Comune di Cagliari. Lì troverà sicuramente qualcosa!
Grazie Riccardo! Spero davvero di esserti utile nonostante i miei articoli non vadano in ordine di data ma seguano un'altra logica. Purtroppo in questo periodo dovrò fermare anch'io le mie ricerche, le mie fonti sono proprio le biblioteche e gli archivi, e con l'impossibilità di uscire (anche per poter scattare foto), non potrò andare avanti. Per le tue successive ricerche in biblioteca alla tua destra trovi il link che riporta alla bibliografia del mio blog, lo so, è una lista lunghissima, però magari trovi un titolo che può fare al caso tuo, anche se con tutta onestà , ti dico che in molti casi mi sono state più utili le relazioni che i libri di testo!
Grazie, Silvia! Comunque hai ragione: il lavoro dello storico (o anche del semplice divulgatore o dello stesso romanziere) è un po' come la classica tela di Penelope... c'è sempre da scrivere, riscrivere, vedere, rivedere... Buona serata!
Bell'articolo!
RispondiEliminaSempre troppo poco spazio per poterla raccontare al meglio!
RispondiEliminaBuonasera, ho ammirato le vostre splendide foto. Mi piacerebbe trovare qualche foto degli orti di S.Benedetto prima che sorgesse il quartiere. In particolare via Satta e via Tola dove la famiglia di mia nonna aveva una casa in campagna. Grazie 😊
RispondiEliminaSalve! al momento mi sto dedicando alla Collina di Bonaria e al suo quartiere, però, nel frattempo, potrei consigliarle di visitare l'archivio della Mediateca del Comune di Cagliari. Lì troverà sicuramente qualcosa!
EliminaOttimo articolo, ben documentato e sostenuto anche da una scrittura agile, scorrevole, direi anche accattivante.
RispondiEliminaAh, Cagliari o come dico io, le varie Cagliari...
Poiché sto scrivendo un romanzo ambientato appunto in Casteddu nel 1600, leggerò quanto scriverai sulla nostra città con molta attenzione; purtroppo, le fonti al riguardo non sono molte ma sono sicuro che tu saprai fornirmi molte ed utili informazioni.
"Ri-purtroppo", col problema del c. virus, l'accesso alle biblioteche deve limitarsi a quelle virtuali.
Buona serata e complimenti!
Grazie Riccardo! Spero davvero di esserti utile nonostante i miei articoli non vadano in ordine di data ma seguano un'altra logica. Purtroppo in questo periodo dovrò fermare anch'io le mie ricerche, le mie fonti sono proprio le biblioteche e gli archivi, e con l'impossibilità di uscire (anche per poter scattare foto), non potrò andare avanti. Per le tue successive ricerche in biblioteca alla tua destra trovi il link che riporta alla bibliografia del mio blog, lo so, è una lista lunghissima, però magari trovi un titolo che può fare al caso tuo, anche se con tutta onestà , ti dico che in molti casi mi sono state più utili le relazioni che i libri di testo!
EliminaUn saluto, e buona giornata a te!
Va benissimo, Silvia!
RispondiEliminaLeggerò tutto... avidamente!
Buon lavoro, grazie e buona serata a te.
P.S.: so che c'è un testo di Luigi Spanu, "Cagliari nel Seicento". Lo conosci? Credo che sia molto interessante
Non credo mi sia mai passato fra le mani.. o almeno non ricordo! Di libri su Cagliari, alla fine, ce n'è tanti, ma nessuno racconta minuziosamente tutta la città . Per riuscire a scrivere ciascuno dei miei articoli ho dovuto leggere svariati libri, è un'impresa che non finisce più, anche perché spesso alcune date nemmeno coincidono con gli avvenimenti che vuoi riportare alla luce, dunque devi scavare sempre più a fondo. Per questo motivo, per aiutarti a semplificare le tue ricerche, non saprei nemmeno quale titolo consigliarti! Però ti auguro un buon lavoro, e un grande "in bocca al lupo" per il tuo libro :-)
EliminaGrazie, Silvia!
RispondiEliminaComunque hai ragione: il lavoro dello storico (o anche del semplice divulgatore o dello stesso romanziere) è un po' come la classica tela di Penelope... c'è sempre da scrivere, riscrivere, vedere, rivedere...
Buona serata!